Premetto con il dire che, da dati raccolti, non è mai stata un’abitudine italiana (mi limito a considerare solo il nostro Bel Paese) quella di consumare esclusivamente cibo vegetale, ma ad oggi le abitudini sono cambiate. Scopri perchè il Flexitarianism è la dieta che può salvare il pianeta!
Quante persone e per quale motivo scelgono una dieta vegetale?
Le stime del Rapporto Eurispes 2020 dello scorso gennaio rivelano che i numeri del mondo vegetariano e del mondo vegano si attestano intorno al 7.3% totale (con un aumento di 0.2% dal 2018). Inoltre sarebbero le donne a preferire questa tipologia di alimentazione.
Cercando sul web ed ascoltando i commenti di chi sceglie un’alimentazione vegana i motivi sembrano far riferimento principalmente a: 1) la salute, si riducono le complicanze legate alle proteine animali; 2) l’economia del portafoglio, a parità di proprietà nutrizionali si trova un’ampia gamma di prodotti da poter consumare; 3) l’ambiente, più del 20% delle emissioni di Co2 proviene dagli allevamenti intensivi di bovino; 4) l’etica e non c’è bisogno di spiegarne il motivo.
Ad ogni modo le aziende di produzione alimentare adatte ai vegani/vegetariani non si rivolgono unicamente a loro, anzi la loro fascia di potenziali clienti è praticamente estesa a tutte le tipologie di clienti. Pensate che secondo i dati dell’Osservatorio VEGANOK coloro che acquistano ed assaggiano prodotti vegetali sono per il 90% persone che non si definirebbero né vegani, né vegetariani.
Ora con questo non voglio dire che è un dato straordinario il fatto che in Italia si consumi e si apprezzi la verdura, la frutta, i legumi, ecc. da sempre abbiamo delle risorse di questo tipo eccezionali!
Però non è da sottovalutare questa percentuale di consumatori in cerca di alimenti vegetali.
Infatti secondo dati autorevoli il target con cui si interfacciano le aziende vegetali è il Flexitarianism. Parola complessa anche alla pronuncia, vero?
Ebbene, invece si tratta della tipologia nella quale rientra la maggioranza delle persone!
Cosa significa “Flexitarianism”?
Il flexitarian è un consumatore che mangia di tutto, e allora in cosa consiste la differenza?
Nella consapevolezza che ha nel consumo dei cibi. Rivolge infatti una maggior cura ed attenzione nella scelta degli alimenti e nella scelta della tipologia delle proteine da consumare. Possiamo dire che è un’alimentazione maggiormente plant-based orientata ad un consumo di proteine vegetali e legumose e sensibile alla riduzione dell’impronta di carbonio (forse l’avete sentita nominare con il nome inglese di “carbon foot-print“) e quindi decisamente sostenibile.
Come fonte proteica animale vengono preferite le carni bianche come pollo o tacchino. Inoltre si pone molta attenzione ad assumere tutte le sostanze necessarie a mantenere una dieta equilibrata e completa.
Questa è la fetta di popolazione più ampia in assoluto in questo momento ed è impattante il risultato in termini di scelte alimentari. Potrebbe essere proprio questa a generare un cambiamento in termini di consumo, e di conseguenza, in termini di produzione da parte delle aziende.
Io mi delineo in questa categoria. E voi?